venerdì 10 maggio 2013

Intervista a Totò Schillaci


Chi non ricorda quei goal che ci portarono in quel fantastico mondiale quasi alla vittoria finale?
E quei simpatici occhi sgranati che sembravano esplodere di gioia dopo ogni goal?
I giovanissimi lo conoscono per la sua partecipazione alla trasmissione di Simona Ventura, “L'isola dei famosi”, e alla terza stagione di Squadra Antimafia in prima serata su Canale 5. Ma per la maggior parte degli italiani resta l'indimenticabile Totò Schillaci, l’uomo delle “Notti Magiche” di Italia `90.
Quali sono i ricordi più belli della tua vita calcistica?
I mondiali. Per un calciatore arrivare in nazionale è un grande traguardo, se ne diventi pure il protagonista è il massimo. Ho vinto la scarpa d'oro Italia 90, sono stato capocannoniere e poi durante quei mondiali è nato mio figlio Mattia! Insomma un 90 da portare sempre nel cuore
Notti magiche” che videro l'Italia unità nel nome di Totò Schillaci.
Sì, ma la Sicilia sopratutto. Noi siciliani siamo molto attaccati alla nostra terra, abbiamo un forte senso di appartenenza e con me faceva gol la Sicilia e i siciliani. Ecco, credo che i siciliani abbiano sentito tutto questo. Che accoglienza che ho avuto in Sicilia! Feste in mio onore, intere città tappezzate con il mio viso. Ero il testimonial di una pubblicità e la gente staccava i cartelloni pubblicitari per andare in giro con la mia faccia. Non era previsto tutto questo, mi ritrovai pure io in difficoltà. E' stato un evento importante trasformato in una gioia immensa.
Il calcio ti ha dato tanto, ma cosa ti ha tolto?
Ho vissuto per il calcio. Giocavo tutti i giorni, nei quartieri, nei campi più disastrati e a livello giovanile ho vinto di tutto. Mi ha tolto un po' della mia vita privata, ma è ovvio. Per arrivare a certi livelli non puoi dedicarti ad altro; e poi, se hai la fortuna di sfondare, tra ritiri e trasferte, sei sempre lontano dai tuoi cari.
E in Giappone?
Una decisione pensata e ripensata. Avevo già 31 anni, e quindi sarei uscito dal giro del calcio italiano, così ho accettato. Un'esperienza, durata quattro anni, che mi ha arricchito tanto. I giapponesi sono molto educati e rispettosi.
E i tuoi figli?
Ho tre figli, due femmine e un maschio. Mia figlia Jessica, la maggiore, si è laureata e adesso sta facendo un master; vuole diventare maestra. Mattia lavora a Milano e poi ho una piccola bimba di 11 anni che vive con la madre al nord, ma io vado spesso a trovarla.
Nessun calciatore in famiglia?
Il figlio di mia sorella, Francesco Di Mariano. Ha 15 anni e sta facendo molto bene. L'anno scorso lo abbiamo ceduto al Lecce e vanta già 8 presenze nella Nazionale Under 16.
Cosa non rifaresti nella tua vita?
Di errori ne ho fatti, ma sono cose private. Avrei dovuto fare un po' più di economia ma non rifarei la mia esperienza politica: ognuno deve fare il proprio mestiere. La politica non mi appassionava, e così al consiglio comunale sono rimasto solo per due anni.
Perchè non hai fatto l'allenatore?
Sono scelte, penso che sia anche giusto godersi un po' la vita. Continuo ad allenarmi, faccio partite di beneficenza, sono testimonial di alcuni eventi e poi se una cosa mi piace la faccio Ho fatto anche l'attore, mi si chiedeva di parlare in siciliano quindi ero perfettamente a mio agio. Non faccio progetti. Quello che arriva, lo valuto e poi decido. Tengo molto a mantenere la mia immagine pulita.
Hai fatto anche “l'Isola dei Famosi”.
In questi giorni sono stato ricontattato per l'edizione “The Best dell'Isola dei Famosi”. Ho dato la mia disponibilità. E' stata un' esperienza dura e forte, ma l'idea di condurre una vita selvaggia non mi spaventa. Solo le malattie mi spaventano, e nulla più.
Con quale calciatore sei rimasto in buoni rapporti?
Un po' con tutti: Gentile, Paolo Rossi, Dossena. Con Tacconi vado anche in vacanza. E' bello rivedersi: c'è chi è ingrassato, c'è chi ha i capelli bianchi, chi è senza capelli e ci ridiamo su.
E' difficile per un ragazzo del sud sfondare nel mondo del calcio?
Sicuramente ma perchè siamo lontani dal calcio che conta. Tuttavia oggi ci sono le scuole di calcio e quindi buone possibilità per essere notati. Purtroppo non ci sono molti talenti.
Cosa consigli ad un giovane che vuole intraprendere la tua stessa carriera?
Oggi rimpiango di non avere continuato gli studi. Ma nel mio caso, parliamo di almeno 35 anni fa, è diverso: lavoravo e giocavo, e pur di avere qualche soldo in tasca ho fatto diversi lavori, pure il gommista. Ai ragazzi del centro sportivo non raccomandiamo altro: non è facile diventare calciatori quindi se poi non ci riesci che fai? Almeno lavori per ciò che hai studiato.
Totò gol” chi deve ringraziare?
La mia famiglia e sopratutto mio padre. Io nasco in una famiglia umile e semplice, ma nonostante tutto mi ha sempre sostenuto. E poi Mario De Luca, io giocavo nell'Amat e lui mi ha permesso di andare al Messina.
Sogni nel cassetto?
Io ho realizzato tutti i miei sogni, vorrei che i miei figli realizzassero i loro.
Cosa tifa oggi Totò Schillaci?
Sono sempre stato tifoso della Juventus, non dimentico neanche di aver giocato per l'Inter, ma prima di ogni altra cosa sono palermitano, quindi è scontato.
Quale giocatore del campionato italiano ti somiglia di più?
Di Natale, lui vede bene la porta.
E cosa pensi del Palermo?
E' una squadra giovane con un grande futuro. Può fare un buon campionato, l'importante è mantenersi alti in classifica. Oggi il campionato si è equilibrato e anche il Palermo può mostrare le sue qualità. Adesso il calcio è basato tutto sulla corsa, sulla velocità, sugli schemi. C'è molto pressing, c'è poca tecnica: è vincente chi imposta la squadra bene. Nel Palermo trovo che Pinilla sia un giocatore importante: è uno che lotta. Ma tifo Miccoli, sono un suo grande amico.
Quanto contano i tifosi per un giocatore ?
Molto. Io sono arrivato in nazionale a furor di popolo. Anche la stampa mi ha molto sostenuto. Ancora oggi a distanza di molti anni la gente mi chiede autografi come se fossi un giocatore ancora in attività, quindi non posso che cogliere l'occasione per ringraziare tutti di cuore. Su Facebook ci sono anche numerosi gruppi creati dai miei fan e anche diversi Totò Schillaci con la mia foto ma non sono io. Io non sono su Facebook.
E la tua vita privata?
Sono fidanzato con un ragazza palermitana. Conduco una vita semplicissima.
Fama, soldi ma sei tornato in Sicilia.
Tutti me lo chiedono. Ma a me piace Palermo, perchè vuoi trovare un posto migliore di Palermo? Manca il lavoro certo, la città ha bisogno di più servizi, ma io sono contento di stare qua. L'ho sempre detto: quando smetto, torno a Palermo. 



Intervista anno 2011 ( pubblicata su cult magazine)

Gli errori e gli orrori degli italiani su Facebook


Settembre è arrivato. La scuola è già cominciata. E l'incubo, per studenti e genitori, dei compiti e dei temi in classe è vicino. Meglio non farsi cogliere impreparati, sopratutto se certe conoscenze riguardano regole che si sarebbero dovute assimilare tra il primo e il quinto anno di scuola elementare. Un aiuto ci arriva da internet. Si tratta di una sorta di schema dal titolo "Impara a scrivere in Italiano o FOTTITI" ove sono elencati ed esemplificati gli errori grammaticali e ortografici più comuni. Circola in rete ormai da tre anni e da uno viene condiviso da quei facebooknauti che di fronte a certi strafalcioni non si sentono di alzare bandiera bianca. Eppure "Impara a scrivere in Italiano o FOTTITI" non è l'unica crociata combattuta in rete in difesa della lingua italiana.

Ricordare qualcuna di queste battaglie potrebbe essere l'occasione per rispolverare in modo divertente la nostra grammatica e scovare gli errori più comuni e subdoli. Una sorta di caccia all'errore. Attenzione, si comincia.



«Ragioniere, batti?», «Ma come geometra, mi da del tu?» «No ragioniere, batti lei, è congiuntivo».
E fu così, per reazione a dialoghi come questo, che nacque nel 2006 il SIC. Ma ad essere ignorato o sconosciuto ci si accorse che non era solo il verbo e il suo modo congiuntivo. Anche il pronome necessitava di protezione. << Qual'è il gelato preferito da Maria?>>, << Uhmm, gli piace il gelato al limone.>> . E così fu la volta del SIP.
Non erano arrivati ancora i social network e, come è noto, essendo noi italiani, perlopiù un popolo che “legge poco e scrive ancora meno” qualcuno si era illuso che tutte le altri parti del discorso, nome, articolo, avverbio..., non necessitassero di alcuna crociata in loro difesa.
Poi arrivò Facebook e, volenti o nolenti, se non altro per restare in contatto con le persone della propria vita, ci siamo decisi a scrivere. A scrivere? Insomma, a mettere nero su bianco qualche frase. Che disastro! Altro che congiuntivo, ad essere ignorate dai facebooknauti, molti dei quali diplomati, laureati e “masterizzati”, sono le più elementari regole della nostra grammatica.
Un infinità di strafalcioni stavano lì, al loro posto, da sempre, anche se imboscati e resi irriconoscibili dall'uso della comunicazione orale. Verifichiamo: << Ma come geometra, mi da del tu?>> e << Qual'è il gelato preferito da Maria? >> . Ve ne eravate già accorti, vero? Domande corrette se dette, errate se lette. Impossibile altrimenti accorgersi di quel terribile “qual'è” con l'apostrofo e di quel “da” senza accento? Nessuna giustificazione ovviamente per quel " gli piace" al posto di " le piace".
Non c'era più tempo. Bisognava salvare la lingua italiana e le sue regole. E fu allora che cominciò a circolare in rete e sulle migliori bacheche di Facebook “ Impara a scrivere in Italiano o FOTTITI”.
Contiene strafalcioni del tipo: c'è ne sono, c'è la fai, non c'è la faccio, non c'è l'ho, c'è l'abbiamo. Ma anche hanno di nascita, ha usare e sostantivi del tipo gestazzione, aereoporto e metereorologia. Per non tralasciare proprio nulla nello schema viene anche ricordato vivamente di scrivere (cioè il contrario di no) con l'accento. Eppure c'è un errore che viene commesso con una certa frequenza da grandi e piccini e che su Impara a scrivere in Italiano O FOTTITI non trovate. Si tratta dell'articolo indeterminativo. Sembra che sia sufficente, ops sufficiente, che il sostantivo cominci per vocale per scrivere: un'orologio, un'aquilone, un'albero oppure (come ho scritto sopra) un infinità di strafalcioni, notato vero?



E se sei siciliano ricorda
Sì                                   NO
il nero sfina                il nero sfila
gridare      buttare voci ( nessuno le raccoglierebbe)
non sono capace          non mi fido
contaggiare          immischiare ( il raffreddore p.es)
difettosa              difettata ( la maglietta p. es.)
stranire                       stranizzare
ci si va?                      si ci va?
voce rauca                  voce tirata