Pubblicato su La Sicilia Domenica 30 giugno 2013
Molti
ricordano il suo nome per quei brillanti match che negli anni Ottanta
lo incoronarono campione italiano ed europeo dei pesi superwelter.
Eppure per molti anni questo nome rimase sconosciuto perfino a Pino
Leto stesso. Incredibile a dirsi, ma nei
quartieri degradati della Palermo degli anni '70 accadeva anche
questo.
<< Abitavo nel quartiere di san Pietro e per tutti ero u
miricano. A scuola durante l'appello quando
sentii il mio cognome risposi “presente” e fui picchiato perché
chiamavano un altro Leto. Quando chiamarono, Giuseppe Leto, per paura
non risposi e le presi ancora. Non sapevo di chiamarmi Giuseppe. Io
ero u miricanu>>.
Concluso il capitolo agonistico, Pino comincia a lavorare come
guardia giurata presso una banca e nel tentativo di sventare una
rapina, che gli costò uno squarcio sul viso di 25 centimetri, uccide
uno dei giovani rapinatori. << Ho vissuto
mesi terribili, mi guardavo allo specchio e rivivevo il tutto,
ricordo inoltre che da quel giorno la gente mi fermava non per
conoscere il campione che ero stato, ma per vedere lo squarcio sul
mio viso. Sono caduto in un baratro che sembrava non finire mai >> Ma Pino reagisce, supera
quel brutto momento e si convince che deve fare qualcosa per quei
giovani che tanto gli ricordano u miricano
bambino. <<
A questi
ragazzi ho insegnato la boxe, ma ho provato anche a spiegare loro che
la violenza serve solo a farsi odiare. Con lo sport invece hai la
possibilità di diventare protagonista per quello che sei, per ciò
che vali. Per questi ragazzi la boxe è l'ideale, nel 90% dei casi il
pugile proviene dalla strada, come Tyson, Muhammad Ali: è la strada
il motore di un pugile. La boxe ti dà subito un palco, visibilità e
non avendo né un titolo di studio, né un mestiere, né una
professione resta l'unica opportunità per il tuo futuro. Sul palco
devi unire quello che porti dalla strada, anche la fame d'affetto che
hai dentro, con le regole dello sport e sopratutto lealtà con
l'avversario. La prima pacca sulla spalla l'ho avuta in un incontro
di boxe e lì è scattata la molla, pensai: qua c'è un palco e
questa gente è qui per me, allora valgo anch'io qualcosa! Questa
idea mi ha fatto ritornare a scuola, volevo migliorarmi >>
Nel
1994 Pino pubblica il suo primo libro “Amare Palermo Amara” e nel
2010 grazie all'interesse del regista palermitano Gaetano Di Lorenzo
la difficile ma coraggiosa vita di Pino Leto diventa un
film-documentario antibullismo: Miricano,
dalla strada al ring.