Chi non ricorda quei goal
che ci portarono in quel fantastico mondiale quasi alla vittoria
finale?
E quei simpatici occhi
sgranati che sembravano esplodere di gioia dopo ogni goal?
I giovanissimi lo
conoscono per la sua partecipazione alla trasmissione di Simona
Ventura, “L'isola dei famosi”, e alla terza stagione di Squadra
Antimafia in prima serata su Canale 5. Ma per la maggior parte degli
italiani resta l'indimenticabile Totò Schillaci, l’uomo delle
“Notti Magiche” di Italia `90.
Quali sono i ricordi
più belli della tua vita calcistica?
I mondiali. Per un
calciatore arrivare in nazionale è un grande traguardo, se ne
diventi pure il protagonista è il massimo. Ho vinto la scarpa d'oro
Italia 90, sono stato capocannoniere e poi durante quei mondiali è
nato mio figlio Mattia! Insomma un 90 da portare sempre nel cuore
“Notti magiche”
che videro l'Italia unità nel nome di Totò Schillaci.
Sì, ma la Sicilia
sopratutto. Noi siciliani siamo molto attaccati alla nostra terra,
abbiamo un forte senso di appartenenza e con me faceva gol la
Sicilia e i siciliani. Ecco, credo che i siciliani abbiano sentito
tutto questo. Che accoglienza che ho avuto in Sicilia! Feste in mio
onore, intere città tappezzate con il mio viso. Ero il testimonial
di una pubblicità e la gente staccava i cartelloni pubblicitari per
andare in giro con la mia faccia. Non era previsto tutto questo, mi
ritrovai pure io in difficoltà. E' stato un evento importante
trasformato in una gioia immensa.
Il calcio ti ha dato
tanto, ma cosa ti ha tolto?
Ho vissuto per il calcio.
Giocavo tutti i giorni, nei quartieri, nei campi più disastrati e a
livello giovanile ho vinto di tutto. Mi ha tolto un po' della mia
vita privata, ma è ovvio. Per arrivare a certi livelli non puoi
dedicarti ad altro; e poi, se hai la fortuna di sfondare, tra ritiri
e trasferte, sei sempre lontano dai tuoi cari.
E in Giappone?
Una decisione pensata e
ripensata. Avevo già 31 anni, e quindi sarei uscito dal giro del
calcio italiano, così ho accettato. Un'esperienza, durata quattro
anni, che mi ha arricchito tanto. I giapponesi sono molto educati e
rispettosi.
E i tuoi figli?
Ho tre figli, due femmine
e un maschio. Mia figlia Jessica, la maggiore, si è laureata e
adesso sta facendo un master; vuole diventare maestra. Mattia lavora
a Milano e poi ho una piccola bimba di 11 anni che vive con la madre
al nord, ma io vado spesso a trovarla.
Nessun calciatore in
famiglia?
Il figlio di mia sorella,
Francesco Di Mariano. Ha 15 anni e sta facendo molto bene. L'anno
scorso lo abbiamo ceduto al Lecce e vanta già 8 presenze nella
Nazionale Under 16.
Cosa non rifaresti
nella tua vita?
Di errori ne ho fatti, ma
sono cose private. Avrei dovuto fare un po' più di economia ma non
rifarei la mia esperienza politica: ognuno deve fare il proprio
mestiere. La politica non mi appassionava, e così al consiglio
comunale sono rimasto solo per due anni.
Perchè non hai fatto
l'allenatore?
Sono scelte, penso che
sia anche giusto godersi un po' la vita. Continuo ad allenarmi,
faccio partite di beneficenza, sono testimonial di alcuni eventi e
poi se una cosa mi piace la faccio Ho fatto anche l'attore, mi si
chiedeva di parlare in siciliano quindi ero perfettamente a mio agio.
Non faccio progetti. Quello che arriva, lo valuto e poi decido. Tengo
molto a mantenere la mia immagine pulita.
Hai fatto anche
“l'Isola dei Famosi”.
In questi giorni sono
stato ricontattato per l'edizione “The Best dell'Isola dei Famosi”.
Ho dato la mia disponibilità. E' stata un' esperienza dura e forte,
ma l'idea di condurre una vita selvaggia non mi spaventa. Solo le
malattie mi spaventano, e nulla più.
Con quale calciatore
sei rimasto in buoni rapporti?
Un po' con tutti:
Gentile, Paolo Rossi, Dossena. Con Tacconi vado anche in vacanza. E'
bello rivedersi: c'è chi è ingrassato, c'è chi ha i capelli
bianchi, chi è senza capelli e ci ridiamo su.
E' difficile per un
ragazzo del sud sfondare nel mondo del calcio?
Sicuramente ma perchè
siamo lontani dal calcio che conta. Tuttavia oggi ci sono le scuole
di calcio e quindi buone possibilità per essere notati. Purtroppo
non ci sono molti talenti.
Cosa consigli ad un
giovane che vuole intraprendere la tua stessa carriera?
Oggi rimpiango di non
avere continuato gli studi. Ma nel mio caso, parliamo di almeno 35
anni fa, è diverso: lavoravo e giocavo, e pur di avere qualche soldo
in tasca ho fatto diversi lavori, pure il gommista. Ai ragazzi del
centro sportivo non raccomandiamo altro: non è facile diventare
calciatori quindi se poi non ci riesci che fai? Almeno lavori per ciò
che hai studiato.
“Totò gol” chi
deve ringraziare?
La mia famiglia e
sopratutto mio padre. Io nasco in una famiglia umile e semplice, ma
nonostante tutto mi ha sempre sostenuto. E poi Mario De Luca, io
giocavo nell'Amat e lui mi ha permesso di andare al Messina.
Sogni nel cassetto?
Io ho realizzato tutti i
miei sogni, vorrei che i miei figli realizzassero i loro.
Cosa tifa oggi Totò
Schillaci?
Sono sempre stato tifoso
della Juventus, non dimentico neanche di aver giocato per l'Inter, ma
prima di ogni altra cosa sono palermitano, quindi è scontato.
Quale giocatore del
campionato italiano ti somiglia di più?
Di Natale, lui vede bene
la porta.
E cosa pensi del
Palermo?
E' una squadra giovane
con un grande futuro. Può fare un buon campionato, l'importante è
mantenersi alti in classifica. Oggi il campionato si è equilibrato e
anche il Palermo può mostrare le sue qualità. Adesso il calcio è
basato tutto sulla corsa, sulla velocità, sugli schemi. C'è molto
pressing, c'è poca tecnica: è vincente chi imposta la squadra
bene. Nel Palermo trovo che Pinilla sia un giocatore importante: è
uno che lotta. Ma tifo Miccoli, sono un suo grande amico.
Quanto contano i
tifosi per un giocatore ?
Molto. Io sono arrivato
in nazionale a furor di popolo. Anche la stampa mi ha molto
sostenuto. Ancora oggi a distanza di molti anni la gente mi chiede
autografi come se fossi un giocatore ancora in attività, quindi non
posso che cogliere l'occasione per ringraziare tutti di cuore. Su
Facebook ci sono anche numerosi gruppi creati dai miei fan e anche
diversi Totò Schillaci con la mia foto ma non sono io. Io non sono
su Facebook.
E la tua vita privata?
Sono fidanzato con un
ragazza palermitana. Conduco una vita semplicissima.
Fama, soldi ma sei
tornato in Sicilia.
Tutti me lo chiedono. Ma
a me piace Palermo, perchè vuoi trovare un posto migliore di
Palermo? Manca il lavoro certo, la città ha bisogno di più
servizi, ma io sono contento di stare qua. L'ho sempre detto: quando
smetto, torno a Palermo.
Intervista anno 2011 ( pubblicata su cult magazine)