lunedì 26 gennaio 2009

LA GIORNATA DELLA MEMORIA


Oceani di iniziative e progetti per farci sentire a posto con la nostra coscienza. La coscienza di tutti noi… testimoni di uno stermino del quale non abbiamo una diretta responsabiltà, ma spettatori ciechi , oggi, di un’atroce strage di innocenti.


SESTO COMANDAMENTO*: NON UCCIDERE


Fioccano le iniziative in vista del 27 gennaio, il “Giorno della memoria della Shoah”: incontri, filmati d’epoca, proiezioni di documentari per ricordare lo sterminio e le persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, dei gay, di gruppi etnici e religiosi. Ricordare e commemorare, quindi, per sensibilizzare e, soprattutto, per non dimenticare.


Eppure mai come quest’anno “ricordare” mi appare così vuoto di significato. A cosa serve “ricordare”, mi chiedo, se settant’anni dopo la vittima diventa carnefice e si lascia ipocritamente che due popoli si sterminino a vicenda?


Non possiamo sentirci altruisti solo partecipando, più o meno attivamente, a discussioni articolate su questi temi o assistendo alla proiezione di un filmato, senza arrivare ad assumerci le responsabilità che ci affidano le immagini, che ci giungono tutti i giorni, dei nostri fratelli distrutti dal dolore e dalla sofferenza. Volti, per lo più di bambini, segnati dalla morte e che rappresentano così crudamente tutto il male che l'uomo carica sui suoi simili.

* SECONDO LA SACRA BIBBIA


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