sabato 13 dicembre 2008

Agriturismo nelle Madonie

AGRITURISMO

Comuni fai da te per lo sviluppo del settore

Proprio in questi anni, si registra un interesse maggiore per tutte quelle forme di turismo alternativo esperite propriamente nelle zone rurali, quali il turismo verde, il turismo culturale e l’agriturismo, facendo assurgere a luoghi di attrazione turistica quelli che fino a pochi anni fa erano ritenuti soltanto luoghi di emigrazione.

Il successo registrato negli ultimi anni nel settore agrituristico manifesta chiaramente il desiderio sempre più pregnante di ritorno alle proprie radici, di legami sociali e di autenticità del nuovo turista/consumatore.

In reazione “all’omologazione del gusto” sempre più si afferma la ricerca di prodotti agro-alimentari tipicamente locali che, in quanto “tradizionali”, assumono la connotazione di cibo genuino, sicuro e di qualità.

Per quanto si tratti di un fenomeno nato e diffusosi soprattutto nel nord e nel centro Italia, il fenomeno agrituristico in Sicilia mostra i sintomi di un settore ancora in forte crescita.

L’area madonita in particolare, vanta una tale immagine di naturalità e genuinità, di natura incontaminata, di tipicità e autenticità da riuscire a impregnare di tali valori tutto quanto orbita nell’ambiente: prodotti, servizi, attività, qui molto più che altrove in Sicilia, rappresentano un vero e proprio fattore di attrazione (agri)turistica.

In considerazione del fatto che esattamente il 50% delle aziende agrituristiche presenti nella guida dell’AAPIT 2005 della provincia di Palermo ricade nel comprensorio madonita, si è preferito approfondire l’indagine in questa area.

La vocazione agrituristica delle Madonie trae la sua forza dalla gran varietà e specificità della sua rigogliosa vegetazione e del suo paesaggio, dalla cucina e dal suo ricco paniere di prodotti tipici e dalla cosiddetta rendita di posizione: trovandosi ad una distanza massima di circa un’ora e mezza dai più importanti centri turistici dell’isola, le aziende agrituristiche madonite costituiscono un ottimo luogo di partenza per coloro che desiderano effettuare l’intero tour dell’isola.

Una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’agriturismo madonita è rappresentata dalla presenza di piccoli centri di pregevole valore storico-artistico. Si tratta per lo più di paesi di origine medievale che hanno saputo conservare sia il loro primitivo impianto urbanistico che l’originaria espressione architettonica dell’edificato. Tappe obbligate per chiunque visiti il territorio madonita sono: Gangi, Geraci Siculo, le due Petralie, Castelbuono, Polizzi Generosa, Gratteri, Isnello, Pollina e la celeberrima Cefalù. Pur se quest’ultima città è principalmente un centro balneare, innegabile appare, tuttavia, il suo contributo allo sviluppo dell’agriturismo dei centri madoniti ad essa più prossimi: le aziende agrituristiche di Castelbuono, di Pollina o di Collesano beneficiano di una rendita di posizione considerevole, dal momento che possono usufruire anche dei consistenti flussi turistici della vicina stazione balneare. Non è raro che gli amanti della vacanza balneare scelgano proprio le aziende agrituristiche come strutture ricettive, se non altro per i prezzi più contenuti rispetto a quelli applicati dalle strutture ricettive tradizionali.

A conferma del grande valore naturale di questo ambiente troviamo uno dei tre grandi parchi istituiti dalla Regione con l’intento precipuo di tutelare le preziose risorse naturali della Sicilia.

Appare opportuno in merito segnalare quanto emerso, sempre dalle interviste agli imprenditori madoniti, circa l’esperienza di convivenza della loro comunità con l’Ente Parco delle Madonie, istituito nel 1989. In merito ai vincoli presenti nel territorio, dall’analisi delle interviste emerge che il vincolo paesaggistico è stato indicato come quello principale, tuttavia non gli viene attribuita una connotazione negativa, anzi viene considerato una risorsa, una tutela all’ambiente. Segno di una nuova e ragguardevole sensibilità, le limitazioni e i divieti che il Parco impone, per la salvaguardia e la conservazione del patrimonio madonita, appaiono alla comunità locale una garanzia per la sopravvivenza della realtà ambientale e paesaggistica nonché dell’identità rurale locale.

Tra le risorse un ulteriore posto di rilievo è costituito dall’enorme e pregevole patrimonio edilizio rurale sparso un po’ su tutto il comprensorio. Vecchi bagli, antichi frantoi e palmenti, incantevoli masserie, ma anche preziose ville patronali sono infatti la sedi preferite dalle aziende agrituristiche. Dalle analisi delle interviste emerge chiaramente che proprio grazie ai vari contributi finanziari legati al settore agrituristico molti imprenditori hanno potuto recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio aziendale. Infatti il poter recuperare e rifunzionalizzare gli antichi edifici agricoli o patronali non più utili alla conduzione del fondo rappresenta molto spesso la motivazione che ha spinto gli imprenditori ad avviare l’attività agrituristica.

Tuttavia pur riconoscendo le enormi potenzialità che il proprio territorio può offrire allo sviluppo dell’(agri)turismo, l’imprenditore madonita lamenta l’impossibilità di poter utilizzare a beneficio dell’azienda e dei suoi avventori le risorse locali. La scarsa fruibilità del patrimonio locale (chiese, castelli, dimore storiche, grotte, mulini, saline etc.), la mancanza di organicità d’azione tra gli operatori, carenze infrastrutturali, la mancanza di trasporti pubblici che facilitino la mobilità territoriale, l’impossibilità di poter fruire, se non con mezzi propri, di servizi di primaria importanza (acqua, metano) costituiscono i principali vincoli percepiti dagli imprenditori allo sviluppo dell’agriturismo. E ancora molti lamentano quanto sia difficile migliorare l’accessibilità dell’azienda quando è necessario coinvolgere le istituzioni competenti. La cartellonistica aziendale non sempre sufficiente, ma anche e soprattutto la dissestata rete stradale (strade interpoderali, strade provinciali) costituiscono i problemi con i quali gli imprenditori devono fare i conti.

La vasta letteratura in tema di sviluppo locale insegna che il successo di una località non dipende dalla capacità e dalla competitività di una singola impresa, ma piuttosto dalla capacità dell’intera area territoriale di creare, attraverso la “valorizzazione integrata” delle sue risorse, quella unicità e specificità da rendere sempre più appetibile e competitivo il territorio.

Dall’indagine cui si dà conto emerge chiaramente che ogni singolo comune, ogni singola azienda, ogni singola comunità pensa in solitudine sul modo di ottenere benessere dal fenomeno agrituristico, quando sarebbe invece fondamentale la concertazione dei diversi stakeholder locali.

- 14 novembre 2006 -

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