sabato 13 dicembre 2008

Agriturismo.Al turista straniero il relax al locale mordi e fuggi

Madonie 110 & lode

L’agriturismo madonita in una tesi di Anna Casisa con laurea in Scienze Politiche

Al turista straniero il relax

Anna Casisa, 38 anni, ha conseguito nello scorso marzo il diploma di laurea in Scienze Politiche discutendo una tesi dal titolo “Autenticità, comunicazione e sviluppo nel settore agrituristico: Il caso madonita”. Relatore della tesi il professor Salvatore Costantino, titolare della cattedra di Sociologia generale e giuridica ma da laureanda Casisa è stata seguita anche dal ricercatore Cirus Rinaldi. Casisa che è una dipendente della Provincia Regionale di Palermo, dopo aver conseguito il titolo con il massimo dei voti, collabora con la cattedra di cui è responsabile il prof. Costantino.

Perché ha deciso di improntare uno studio sugli agriturismi nelle Madonie?

Per l’indagine sono state scelte le aziende agrituristiche espressamente elencate nella Guida dell’Ospitalità di Palermo e provincia, edizione 2005, a cura dell’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico (Aapit) e in considerazione del fatto che nel comprensorio madonita ricadeva esattamente il 50% delle aziende agrituristiche presenti nella suddetta guida, si è preferito approfondire l’indagine in questa area. Il territorio madonita, più di qualsiasi altra area della provincia di Palermo, vanta una tale immagine di naturalità, genuinità e offre così tante risorse allo sviluppo dell’agriturismo da risultare il luogo ideale per questa nuova forma di turismo. Qui troviamo le più grandi aziende agrituristiche della nostra provincia, le cui estensioni raggiungono addirittura i 550 ha.

Quanti operatori turistici ha preso in esame nel suo lavoro? Si sono resi disponibili a collaborare con lei?

É stato scelto un campione di 25 imprenditori agricoli e sono stati tutti disponibilissimi: l’immediata disponibilità accordatami per la somministrazione dell’intervista e la calorosa accoglienza hanno messo in evidenza il loro notevole interesse verso le iniziative di ricerca universitaria.

In base agli studi da lei effettuati vi è concordanza tra l’offerta turistica e la domanda del territorio?

É opinione diffusa tra gli imprenditori agrituristici intervistati che il consumatore siciliano in particolare non abbia ancora un buon livello di conoscenza su ciò che è l’agriturismo. Pertanto, ciò che si aspetta il cliente e ciò che è l’offerta agrituristica non sempre convergono. Frequentemente, i consumatori locali richiedono la preparazione di pietanze per nulla attinenti all’attività agricola o alla tradizione enogastronomica locale e persino attività tipiche da villaggio turistico. Certo si tratta sempre di un mercato allettante perché permette di sostenere le presenze nei periodi di bassa stagione, ma non riesce a soddisfare quegli imprenditori attenti alla qualità dell’offerta agrituristica. Qualche imprenditore, al fine di evitare tali divergenze, prima del pranzo tiene per i propri ospiti una vera e propria lezione su ciò che è l’attività agrituristica, motivando anche il perché non troveranno mai sulle loro tavole bevande diverse da acqua, vino locale e succhi di arance siciliane. Al desiderio di offrire “sapori” unici si affianca l’esigenza di trasmettere i “saperi” tradizionali dell’attività agricola. Il cliente straniero è particolarmente gradito all’imprenditore agrituristico, non solo per motivi economici, ma anche perché risulta essere più entusiasta delle nostre tipicità e più rispettoso dell’attività agrituristica.

Pensa che il settore agrituristico possa rappresentare una leva sostenibile di sviluppo nel territorio da lei preso in esame? In che termini?

Certamente e ne sono consapevoli anche gli stessi imprenditori. In molte interviste gli imprenditori agricoli esprimono il desiderio di voler “far svegliare queste Madonie”. Riconoscono le enormi potenzialità che il territorio può offrire allo sviluppo dell’agriturismo e quanto quest’ultimo possa fare per uno sviluppo sostenibile del territorio. Attribuiscono grande importanza al patrimonio architettonico dei numerosi centri minori, all’artigianato, alle sagre, alle manifestazioni religiose e folcloristiche, ma purtroppo non sempre riescono ad usufruire di tali risorse. Troppo spesso, chiese, palazzi, dimore storiche, grotte, saline, mulini restano poco fruibili per fini turistici. Il successo di un territorio in termini di benessere locale dipende dalla capacità di tale territorio ad essere competitivo attraverso “la valorizzazione integrata” del suo patrimonio complessivo di natura ecologica, economica e sociale. Indispensabile appare quindi una maggiore organicità d’azione tra tutti gli attori locali.

Allo stato attuale sulle Madonie che tipo di turismo troviamo?

La mia ricerca ha preso in considerazione solo il turismo che orbita intorno alle aziende agrituristiche e da quello che mi riferiscono gli imprenditori, l’(agri)turista-tipo varia a seconda della sua nazionalità. In linea generale, gli agrituristi di nazionalità straniera sono famiglie quasi sempre provenienti dalla Germania, dall’Inghilterra, dalla Francia o dall’Olanda. Vengono in Sicilia per una, due settimane al massimo, in occasione delle loro vacanze estive o pasquali e scelgono l’azienda agrituristica madonita sia per le sue specifiche caratteristiche - tranquillità, contatto con la natura, cucina tipica - sia per la sua rendita di posizione. Il turista siciliano, invece, sceglie per lo più l’azienda per i pranzi domenicali e degli altri giorni festivi o per festeggiare battesimi e comunioni.

Quali standard ricerca un turista che visita i paesini madoniti?

Nell’immaginario collettivo le Madonie vantano un tale standard in termini di tipicità, autenticità e aria incontaminata da riuscire a impregnare di tali valori tutto quanto orbita nell’ambiente: prodotti, servizi, attività ecc. Per queste specifiche caratteristiche i paesini madoniti appaiono come i luoghi ideali dove compensare lo stress della vita moderna. La tranquillità, che qui si può godere, è la caratteristica più ricercata e apprezzata dai turisti nazionali ed esteri.

Che grado di qualità è offerto dagli agriturismi presenti sulle Madonie?

La qualità è buona, ma potrebbe migliorare ancora. Se offrire cibo buono e di qualità è stato il principio base su cui fondare l’azienda, proporre un’offerta integrata di beni e servizi di qualità è il principio su cui puntare oggi se si vuole operare in maniera competitiva. Gli imprenditori agrituristici sanno perfettamente che una struttura ricettiva se vuole restare competitiva deve operare in un territorio in cui i turisti/consumatori possono trovare qualità da ogni punto di vista: culturale, sociale, ambientale e turistico. Consapevoli che un’offerta integrata di beni e servizi riesce ad attrarre flussi di turisti sempre più legati ad una “qualità di massa”, mal volentieri accettano l’indifferenza delle istituzioni locali nei confronti delle loro richieste.

L’aspetto comunicativo relativo all’offerta agrituristica risulta efficace?

Si, ormai quasi tutte le aziende hanno un proprio sito web. Gli altri strumenti utilizzati sono: brochures aziendali, riviste specializzate, partecipazione a fiere di settore e/o sagre, accordi con tour operator e in qualche caso anche fiere organizzate dalla Camera di Commercio e dall’Istituto del Commercio Estero. La scelta di utilizzare questi strumenti si deve alla loro economicità e praticità.

Quali suggerimenti darebbe per migliorare la ricettività agrituristica?

È importante superare la già citata divergenza tra domanda e offerta agrituristica, quindi è necessario che il consumatore abbia una maggiore informazione su ciò che è l’agriturismo e che gli operatori agrituristici abbiano una maggiore coerenza di fondo su ciò che costituisce l’offerta agrituristica, riuscendo anche a non esaudire le richieste di quei turisti/consumatori poco attenti alla tipicità e autenticità dei prodotti e servizi aziendali. Inoltre mi trovo in perfetta sintonia con quegli imprenditori agrituristici che vorrebbero diminuire la quantità di cibo offerta a ulteriore vantaggio della qualità: mi riferisco soprattutto a quei prodotti enogastronomici di nicchia così diffusi nel territorio madonita.

Melania Federico

- 14 novembre 2006 -

http://www.madonienews.it/?nw=1&idp=1692%20target=





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